ANPI - Sezione Licio Nencetti di Foiano della Chiana

ANPI - Sezione Licio Nencetti di Foiano della Chiana

Sede: Piazza Cavour, 7 - Foiano della Chiana (AR)
Presidente: Mariangela Raspanti
Mail: anpifoiano@gmail.com

La Sezione partigiani si costituisce all'indomani della Liberazione di Foiano Della Chiana da parte delle truppe anglo-americane (2 luglio 1944) nella sede della locale casa del Fascio, parzialmente distrutta dalle truppe tedesche in ritirata. Il movimento, strutturatasi nel 1945 in Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, a livello comunale si organizza in una Sezione intitolata a Licio Nencetti, il comandante del reparto denominato 'Volante' o 'Teppa', operante nella zona della Valdichiana aretina e del Senese, catturato nel Pratomagno e fucilato nel maggio 1944 a Talla da parte della milizia fascista di Rassina. L'attività di quest'ultima, tuttavia, è documentata solo a partire dalla metà degli anni Cinquanta.

L'organizzazione sociale ha il suo perno nell'Assemblea, composta dai soci aventi diritto di voto nella sezione. Convocata almeno una volta all'anno in via ordinaria dal comitato di sezione ed in via straordinaria su richiesta del Comitato nazionale, di quello provinciale o di almeno un terzo dei soci, delibera, nell'ambito del territorio comunale, in aderenza alle determinazioni del Congresso nazionale e del Congresso provinciale ed elegge un comitato di sezione, composto di un numero di membri in rapporto alle esigenze locali ed al numero degli iscritti. All'atto della costituzione il Comitato di sezione è composto da Domenico Peruzzi, Roberto Fanella, Giulio Minici, Gino Marcelli ed Enrico Petrina. L'Assemblea elegge anche un segretario, carica alla quale si succedono, negli anni, i protagonisti della Lotta di Liberazione a partire dallo stesso Mario Angioloni, poi Lido Marcelli, Antonio Proietti, Vladimiro Bucciarelli, Roberto Fanella, Francesco Villani. Dal 1970 è segretario Ezio Raspanti che aveva partecipato giovanissimo alle attività partigiane e che diviene l'anima della sezione. Nel 1984 ottiene anche la medaglia d'argento con la seguente motivazione: «Valoroso patriota, convinto assertore dei principi di libertà e fiero oppositore di qualunque forza di oppressione, non esitava ad impugnare le armi contro i nemici della Patria partecipando a numerose azioni di sabotaggio e dando continua prova di grande sprezzo del pericolo. Il 14 aprile 1944, nel corso di un attacco al munito presidio nemico di Rapolano si lanciava per primo all'attacco e, nonostante la violenta reazione avversaria, riusciva con il fuoco della sua arma automatica ad infliggere all'oppressore sensibili perdite. Ferito gravemente in più parti del corpo da schegge di bomba a mano rifiutava ogni soccorso e pur nello spasimo del dolore continuava a combattere fino all'esaurimento delle proprie forze. Esemplare figura di combattente coraggioso e tenace». E' cittadino onorario dei Comuni di Capolona (11 luglio 2004) e di Castel Focognano (29 luglio 2006). Ha ricevuto l'onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Seguendo le direttive impartite dal Comitato nazionale, (in carica da un congresso all'altro) e la linea associativa stabilita dallo statuto, la Sezione di Foiano, nel corso degli anni provvede a realizzare gli scopi sociali innanzitutto glorificando i caduti attraverso la deposizione di corone nelle date del 25 aprile, dell'8 giugno (fucilazione di Grazi, Antonini e Sarri), del 2 luglio (liberazione di Foiano), del primo novembre, e l'organizzazione o la promozione di iniziative specifiche per commemorarne le azioni e perpetuarne la memoria come l'apposizione di lapidi e l'intitolazione di vie e piazze. L'attività prevalente nel primo periodo di attività della Sezione Nencetti, negli anni Quaranta e Cinquanta, è la raccolta delle informazioni per l'ottenimento di indennità, riconoscimenti di medaglie al valore e pensioni ed il sostegno nei confronti degli aventi diritto per stilare la richiesta e avviare il procedimento, in linea anche in questo caso con uno degli scopi dichiarati dell'Associazione che prevede di tutelare l'onore ed il nome di partigiano e adottare nei suoi confronti forme di assistenza. In questa direzione, la Sezione nel corso degli anni, provvede anche ad elargizioni a titolo di assistenza nell'intento di recare aiuti morali e materiali ai soci, alle famiglie dei caduti e a coloro che hanno sofferto nella lotta contro il Fascismo.

A partire soprattutto dagli anni Settanta, inoltre, gli sforzi della Sezione sono rivolti a promuovere studi e ricerche che mettano in rilievo l'importanza della guerra partigiana ai fini del riscatto del paese dai tedeschi. Si procede ad una sistematica raccolta delle testimonianze dirette di quegli avvenimenti da parte dei protagonisti e la raccolta di materiale documentario inerente l'Antifascismo e la Resistenza toscani e della Valdichiana in particolare, nel quadro di una generale conoscenza della storia contemporanea italiana, fino ad estendere la ricerca a comprendere la storia delle classi subalterne e del movimento contadino ed operaio dall'inizio del Ventesimo secolo. Contemporaneamente si promuovono iniziative di diffusione dei principi ispiratori della guerra di Liberazione attraverso l'organizzazione di dibattiti e conferenze che puntano, da una parte, alla promozione ed alla divulgazione degli avvenimenti, come nel caso del dibattito sul contributo delle forze armate alla Lotta di Liberazione (1976), e dall'altra, al progresso democratico, etico e sociale della società attraverso la divulgazione degli ideali della Resistenza, il dibattito su continuità e rottura nella storia contemporanea tra i vari momenti storici nei loro aspetti politici, economici e sociali, come nel caso dell'incontro sul tema Resistenza oggi (1980) o, ancora, invitando la cittadinanza a partecipare ai congressi comunali.

Costante è anche l'impegno a concorrere alla formazione civile dei giovani nei confronti dei quali, con intento anche didattico, viene, per esempio, realizzata una mostra di pannelli manoscritti con testi e disegni didascalici dei principali avvenimenti storici della storia dell'età contemporanea di Foiano (ca. 1980). L'attività principale è, comunque, quella storiografica che punta all'accrescimento del proprio patrimonio librario e dell'emeroteca e soprattutto della raccolta, oltre che delle testimonianze, anche di altre fonti storiche, diverse per tipologia (volantini, manifesti, fotografie), provenienza (archivi comunali, altri centri di documentazione, carte personali), e linee storiografiche. Al centro c'è sempre la Resistenza soprattutto nell'aspetto della ricostruzione degli episodi di guerra e delle vicende umane dei protagonisti ma non si trascura il quadro più ampio sia per ambito cronologico che per le ricadute sociali e culturali. Con gli anni Novanta si avvia, infine, l'attività editoriale volta sempre a promuovere la conoscenza degli avvenimenti e dei suoi protagonisti a partire da Galliano Gervasi (1990), sindaco della Liberazione, deputato all'Assemblea costituente e senatore scomparso il 19 marzo 1970, l'utilizzo delle fonti orali raccolte con Foiano e dintorni (1991); Ribelli per un ideale 1994, Prigionieri ad Anghiari 1998, L'imboscata (2000), Lavoro e libertà 2001; Enrico Petrina 2004, Bernardo Melacci 2005.

L'attenta e costante azione di conservazione del patrimonio documentario e di valorizzazione dello stesso attraverso le numerose iniziative promosse dalla Sezione è, probabilmente, uno dei motivi principali per cui nel corso degli anni la Sezione riceve molte donazioni di libri e documenti. Nell'aprile 2003 Ezio Raspanti e Fernando Nottolini organizzano un centro di documentazione che il 25 aprile 2003 viene costituito formalmente in Istituto storico della Resistenza e dell'Antifascismo con lo scopo di «conservare per le future generazioni e per gli studiosi tutti gli atti di cui è in possesso nonché di continuare la raccolta e la divulgazione di testimonianze e documentazioni del periodo della Resistenza». La documentazione è conservata presso la sede ANPI, la consultazione è possibile rivolgendosi all'Archivio del Comune.