Zanzara Tigre

Data di pubblicazione:
20 Gennaio 2020
Zanzara Tigre

Prevenzione e contenimento delle popolazioni di Aedes albopictus (zanzara “tigre”): alcune indicazioni e suggerimenti di carattere generale, per cittadini, imprese e soggetti pubblici. 

La zanzara “tigre”, specie di recente introduzione in Italia, aggressiva-molesta e potenziale vettore di arbovirosi, è facilmente riconoscibile per il colore scuro e le caratteristiche bande bianche sul corpo e le zampe; depone le uova all'interno di una grande varietà di “recipienti” (sottovasi, secchi, pneumatici, caditoie, tombinature, etc.), che trattengano anche minime quantità d'acqua, i quali pertanto  costituiscono la principale causa di mantenimento e diffusione delle infestazioni, nelle aree urbanizzate. 

La migliore prevenzione è collaborare a rendere ogni ambiente “inospitale” per la zanzara “tigre”, con l'adozione di semplici ed efficaci comportamenti; privilegiando azioni fisico-meccaniche e l'uso di larvicidi biologici od eco-compatibili e riservando infine gli interventi con adulticidi nei casi di infestazioni massive e di problematiche sanitarie. È quindi importante:  

A) Identificare i potenziali focolai larvali (luoghi in cui le zanzare depongono le uova, che si trasformano in larve e quindi in insetti alati): ne bastano pochi per infestare un intero quartiere.

  • Ispezionare sia l'interno che l'esterno degli edifici (abitazioni private, condomini, capannoni  artigianali, strutture commerciali, di comunità e recettive - scuole, ospedali, caserme, residence, ecc.) e loro pertinenze (terrazze, balconi, giardini, cortili, autorimesse e parcheggi sotterranei, cantine, vani ascensori, vespai, vani d'ispezione per la rete fognaria, ecc.), depositi di materiali (es.: magazzini, cantieri e spazi similari).
  • Individuare ogni ristagno ed ogni manufatto e recipiente, ove possa raccogliersi anche una minima quantità di acqua.

 

B) Ridurre il numero dei potenziali focolai larvali, ottiene di ridurre con facilità ed efficacia le popolazioni di zanzare, quindi di limitare i fastidi ed i rischi connessi alle loro punture.

  • Tenere cortili, giardini, terreni ed aree aperte, sgombri da erbe, sterpaglie e rifiuti di ogni genere e sistemarli in modo da evitare il ristagno di acque meteoriche o d'altra provenienza.
  • Non abbandonare, ma smaltire appropriatamente come rifiuti, tutti i contenitori ed i potenziali focolai larvali inservibili od inutilizzati, che possono essere rimossi (barattoli, bottiglie, copertoni, sacchetti e teli di plastica, ecc.).
  • Mettere al riparo (o sotto una tettoia, ecc.) qualsiasi oggetto dove possa accumularsi acqua.
  • Svuotare ogni giorno (sul terreno, non nei tombini) o capovolgere, i contenitori d'acqua d'uso comune (bacinelle, bidoni, innaffiatoi, secchi, ciotole, piccoli abbeveratoi per animali domestici, ecc.).
  • Svuotare (sul terreno, non nei tombini) e pulire accuratamente i sottovasi almeno ogni cinque giorni.
  • Coprire ermeticamente, anche con teli ben tesi o reti zanzariere, l'imboccatura di contenitori voluminosi ed inamovibili (bidoni, cisterne, vasche, serbatoi, ecc.).
  • Ripulire e riparare le grondaie.
  • Svuotare le fontane, le piscine ed i laghetti ornamentali non in esercizio; nelle altre situazioni, immettere pesci larvivori od eseguire appropriati trattamenti larvicidi.
  • Ripulire periodicamente tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche; proteggerli con reti zanzariere (da mantenersi in condizioni di integrità e libere da foglie e detriti), o trattarli con prodotti larvicidi registrati, rispettando scrupolosamente: modalità, dosi, frequenza e precauzioni riportati sull'etichetta; ripetere il trattamento dopo ogni pioggia; conservare i prodotti e le quantità avanzate, fuori dalla portata di bambini ed animali domestici.
  • Svuotare (sul terreno, non nei tombini) e pulire accuratamente, almeno ogni 5 giorni, i vasi portafiori cimiteriali o trattare con adatto prodotto larvicida.

            Ed inoltre:

  • Sensibilizzare i vicini ad adottare i medesimi comportamenti, eliminando ogni situazione che consenta ristagni d'acqua o d'altra origine.
  • In caso di assenza prolungata, provvedere affinché non vengano interrotte le azioni preventive e di controllo.
  • Per evitare un buon numero di punture e per la protezione familiare, collettiva, personale: limitare al necessario le innaffiature delle aree verdi; installare zanzariere ed eventuali dispositivi di trappolaggio; indossare abiti chiari e coprenti; utilizzare repellenti bio-compatibili.

 

In allegato l'ordinanza del Ministero della salaute relativa al Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare (Aedes sp.) con particolare riferimento a virus Chikungunya, Dengue e virus Zika - 2016

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Ultimo aggiornamento

Martedi 25 Giugno 2024